A montaggio finito riguardo il filmato del nostro viaggio e mi brillano gli occhi…
Se mi concentro un attimo posso ancora sentire il rumore delle auto in Times Square; le gocce d’acqua sulla pelle alle Cascate del Niagara; vedo gli alberi rossi delle foreste canadesi e il tramonto riflesso su quel lago in Ontario; sento il gusto amaro degli shot di tequila al Coyote Ugly, a Chicago; il vento in faccia sulla Route 66; posso ancora toccare il sangue di Ric sui miei jeans, percepire la tensione di quella notte a Oklahoma City, la rabbia e la determinazione dei giorni successivi, la solidarietà, l’umanità, la forza; e vedo di nuovo gli indiani che cavalcano nel deserto dell’Arizona, rivivo quella fantastica allucinazione; mi manca il fiato, un’altra volta, sul Gran Canyon; e sorrido oggi come allora, sulla spiaggia di Santa Monica, a Los Angeles, guardando il sole tra le palme della California e ringraziando non so chi, non so cosa, per tutto ciò che ho avuto la possibilità di sentire, ascoltare, vedere, …vivere, in questa avventura irripetibile.
Prima di partire sapevamo che sarebbe stato un grande viaggio, ma non fino a questo punto: le foto e gli articoli del blog aiutano a ricordare, a trasmettere parte di ciò che abbiamo vissuto, a condividerlo… ma ciò che ci ha lasciato dentro è un qualcosa di immenso, di indescrivibile, ed è personale, intimo.
Non è stato un semplice viaggio, una vacanza, un’esperienza… ripensando a quei 40 giorni ho come l’impressione di aver vissuto una “piccola vita” all’interno della mia vita. Un’esistenza quasi separata, distinta e indipendente da tutto il resto, tanto grande che è stata.
A questo punto, ulteriori considerazioni sugli Stati Uniti mi sembrano superflue: auguro a loro (e quindi al resto del mondo) di trovare presto le soluzioni necessarie a risolvere le attuali e future crisi economiche e sociali che invadono il Pianeta. Perché se molte cose di quelle che abbiamo visto funzionano e sono eticamente giuste, molte altre no.
Vorrei infine sottolineare l’importanza del viaggiare, aldilà di questa nostra avventura. Se ne potrebbe parlare e scrivere per ore, ma preferisco lasciarvi con una citazione:
“Inizialmente viaggiamo per perderci, poi viaggiamo per ritrovarci. Viaggiamo per aprire il nostro cuore e i nostri occhi e conoscere del mondo più di quello che riesce a stare nei giornali (…) In sostanza, viaggiamo per ritornare a essere dei giovani pazzi, per rallentare il tempo, farci ingannare e innamorarci di nuovo.” (Pico Iyer)
Buon viaggio a tutti! Peace.
I numeri del viaggio:
15 città
17 stati
42 giorni
9.464 km percorsi
1.442 foto scattate
40 articoli blog
552 commenti
23 registrazioni radio
9 dirette radio
22 articoli giornale
554 presenze su motori di ricerca
394 media visite uniche giornaliere
811 visite uniche record giornaliere (il 20.10.08)
16.543 visite totali (fino al 3.11.08)
La colonna sonora del viaggio:
Last night – Puff Daddy
Sailing to Philadelphia – Mark Knopfler
The eye of tiger – Survivor
No Matter What – T.I.
Attack – 30 seconds to Mars
I’ll be missing changes – Puff Daddy vs Tupac
Oh boy – Buddy Holly
Layla – Eric Clapton
Apologize – Timbaland feat. One Republic
Rise – Eddie Vedder
Di vizi di forma e virtù – Dargen D’Amico
Brothers in arms – Mark Knopler
Fast car – Tracy Chapman
Push & Pull – Nikka Costa
Summer of ‘69 – Bryan Adams
Homecoming – Kanye West feat. Chris Martin
On the road again – Sheryl Crow & Willie Nelson
Silence – Delerium feat. Sarah McLachlan
Kansas City Shuffle – J. Ralph
Mack the Knife – Louis Armstrong
Ly O Lay Ale Loya – Sacred Spirits
Blowin’ in the wind – Bob Dylan
Hey ma – Cam Ron
Hate it or Love it – The Game feat. 50 Cent
To live and die in L.A. – Tupac
California dreamin – The Mamas and The Papas
La canzone del viaggio: Whatever you like – T.I.
La foto del viaggio:
Thanks: le nostre famiglie, il nostro sponsor (X-ide eyewear), i nostri media partner (Dolce Vita magazine e Radio Club 103), Marco Antinarella e il Corriere delle Alpi, Alessandro Bove, Alice Guy, la dott.ssa Robin e tutto lo staff del St. Anthony Hospital di Oklahoma City, Giuseppe Clemente, Marmarole Viaggi, Mondial Assistance, tutte le persone che ci hanno letto e seguito (soprattutto chi ha commentato), Tobia (la “presenza”) e i Kadore Bad Boys.
Salutando Oklahoma City
ottobre 23, 2008Ciao amici. Oggi non ci sono state grandi novità. Ric continua a migliorare poco per volta e questo è già importante. Ha iniziato a mangiare autonomamente e i mal di testa pian piano diminuiscono, anche se gli danno ancora molto fastidio. A giorni si avrà la conferma della data di rientro in Italia.
Questo pomeriggio gli abbiamo detto che io e Tinto ripartiamo per finire il viaggio e portare l’auto noleggiata a San Francisco: temevamo una “brutta” reazione invece lui ha capito subito, si è reso conto della situazione e ha aggiunto che era dispiaciuto di non poter finire il viaggio con noi. Serenamente quindi ci siamo dati appuntamento in Italia, al suo e al nostro ritorno.
Il percorso fatto fin'ora
Domani mattina quindi (oggi per voi che leggete), il viaggio USA & CANADA on the road 2008, riprende.
Ric ha polverizzato tutti i record del blog, e ormai è lui la star indiscussa del nostro raid (811 visite uniche in 1 giorno, 33 commenti in un post, 15° posto tra i blog italiani più letti su WordPress.com, tutto questo il 20 ottobre, con il post “Piccoli Passi”). Big up Ric! 🙂
Noi quindi ci limiteremo a raccontarvi gli ultimi 10 giorni di questa incredibile avventura e naturalmente a tenervi aggiornati sulle condizioni di salute del nostro record man.
Lo stop prolungato a Oklahoma City ci obbliga naturalmente a rivedere l’itinerario, per arrivare in tempo a San Francisco (il 2 novembre). Salteremo così Dallas, El Paso e Phoenix, andando direttamente a ovest verso il Grand Canyon.
L'itinerario originale
Prossime tappe quindi Amarillo (in Texas) e Albuquerque (in New Mexico)…
Il nuovo percorso
…Gran Canyon, Las Vegas, Los Angeles e infine San Francisco. Circa 3.000 km in 9 giorni, senza la ruota di scorta ma determinati più che mai ad andare fino in fondo. Non perdetevi quindi il proseguimento del viaggio!
Questi giorni a Oklahoma City non sono stati facili per nessuno, ma fortunatamente è andato tutto bene e sembra che le cose procedano per il meglio ora. Vogliamo ringraziare tutte le persone che in qualche modo ci hanno aiutato, sostenuto o semplicemente ci sono state vicine in questi giorni difficili… a partire da tutto lo staff dell’ospedale St. Anthony (in particolare la dott.ssa Robin), la Mondial Assistance, le nostre famiglie, Marco Antinarella e il Corriere Delle Alpi, Barbara e Radio Club 103, Giuseppe Clemente e tutti voi, nessuno escluso! Tnx for all.
The show must goes on!
noi in auto a Chicago, 11.10.2008
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