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The End

novembre 12, 2008

A montaggio finito riguardo il filmato del nostro viaggio e mi brillano gli occhi…
Se mi concentro un attimo posso ancora sentire il rumore delle auto in Times Square; le gocce d’acqua sulla pelle alle Cascate del Niagara; vedo gli alberi rossi delle foreste canadesi e il tramonto riflesso su quel lago in Ontario; sento il gusto amaro degli shot di tequila al Coyote Ugly, a Chicago; il vento in faccia sulla Route 66; posso ancora toccare il sangue di Ric sui miei jeans, percepire la tensione di quella notte a Oklahoma City, la rabbia e la determinazione dei giorni successivi, la solidarietà, l’umanità, la forza; e vedo di nuovo gli indiani che cavalcano nel deserto dell’Arizona, rivivo quella fantastica allucinazione; mi manca il fiato, un’altra volta, sul Gran Canyon; e sorrido oggi come allora, sulla spiaggia di Santa Monica, a Los Angeles, guardando il sole tra le palme della California e ringraziando non so chi, non so cosa, per tutto ciò che ho avuto la possibilità di sentire, ascoltare, vedere, …vivere, in questa avventura irripetibile.

Prima di partire sapevamo che sarebbe stato un grande viaggio, ma non fino a questo punto: le foto e gli articoli del blog aiutano a ricordare, a trasmettere parte di ciò che abbiamo vissuto, a condividerlo… ma ciò che ci ha lasciato dentro è un qualcosa di immenso, di indescrivibile, ed è personale, intimo.
Non è stato un semplice viaggio, una vacanza, un’esperienza… ripensando a quei 40 giorni ho come l’impressione di aver vissuto una “piccola vita” all’interno della mia vita. Un’esistenza quasi separata, distinta e indipendente da tutto il resto, tanto grande che è stata.

A questo punto, ulteriori considerazioni sugli Stati Uniti mi sembrano superflue: auguro a loro (e quindi al resto del mondo) di trovare presto le soluzioni necessarie a risolvere le attuali e future crisi economiche e sociali che invadono il Pianeta. Perché se molte cose di quelle che abbiamo visto funzionano e sono eticamente giuste, molte altre no.

Vorrei infine sottolineare l’importanza del viaggiare, aldilà di questa nostra avventura. Se ne potrebbe parlare e scrivere per ore, ma preferisco lasciarvi con una citazione:
“Inizialmente viaggiamo per perderci, poi viaggiamo per ritrovarci. Viaggiamo per aprire il nostro cuore e i nostri occhi e conoscere del mondo più di quello che riesce a stare nei giornali (…) In sostanza, viaggiamo per ritornare a essere dei giovani pazzi, per rallentare il tempo, farci ingannare e innamorarci di nuovo.” (Pico Iyer)

Buon viaggio a tutti! Peace.

Matteo

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I numeri del viaggio:
15 città
17 stati
42 giorni
9.464 km percorsi
1.442 foto scattate
40 articoli blog
552 commenti
23 registrazioni radio
9 dirette radio
22 articoli giornale
554 presenze su motori di ricerca
394 media visite uniche giornaliere
811 visite uniche record giornaliere (il 20.10.08)
16.543 visite totali (fino al 3.11.08)

La colonna sonora del viaggio:
Last night – Puff Daddy
Sailing to Philadelphia – Mark Knopfler
The eye of tiger – Survivor
No Matter What – T.I.
Attack – 30 seconds to Mars
I’ll be missing changes – Puff Daddy vs Tupac
Oh boy – Buddy Holly
Layla – Eric Clapton
Apologize – Timbaland feat. One Republic
Rise – Eddie Vedder
Di vizi di forma e virtù – Dargen D’Amico
Brothers in arms – Mark Knopler
Fast car – Tracy Chapman
Push & Pull – Nikka Costa
Summer of ‘69 – Bryan Adams
Homecoming – Kanye West feat. Chris Martin
On the road again – Sheryl Crow & Willie Nelson
Silence – Delerium feat. Sarah McLachlan
Kansas City Shuffle – J. Ralph
Mack the Knife – Louis Armstrong
Ly O Lay Ale Loya – Sacred Spirits
Blowin’ in the wind – Bob Dylan
Hey ma – Cam Ron
Hate it or Love it – The Game feat. 50 Cent
To live and die in L.A. – Tupac
California dreamin – The Mamas and The Papas

La canzone del viaggio: Whatever you like – T.I.

La foto del viaggio:

Monument Valley on the mirror

Monument Valley on the mirror

Thanks: le nostre famiglie, il nostro sponsor (X-ide eyewear), i nostri media partner (Dolce Vita magazine e Radio Club 103), Marco Antinarella e il Corriere delle Alpi, Alessandro Bove, Alice Guy, la dott.ssa Robin e tutto lo staff del St. Anthony Hospital di Oklahoma City, Giuseppe Clemente, Marmarole Viaggi, Mondial Assistance, tutte le persone che ci hanno letto e seguito (soprattutto chi ha commentato), Tobia (la “presenza”) e i Kadore Bad Boys.

San Francisco days

novembre 2, 2008

Che bella città San Francisco! Non avremmo potuto concludere il nostro viaggio in un posto migliore. Peccato solo per il brutto tempo: su 3 giorni passati qui, non siamo riusciti a vedere la città col cielo azzurro. Motivo in più per tornarci! 
Abbiamo lasciato Los Angeles il 30 ottobre pomeriggio, 600 km tutti di un fiato ed eccoci in quella che fu la capitale degli hippy e uno dei “focolai” della beat generation.

il

il Golden Gate Bridge

“La città è famosa soprattutto per la sua vocazione cosmopolita e tollerante, per la sua vivacità culturale e l’eclettismo architettonico” (da Wikipedia). 
Basta una mezza giornata per le vie di San Francisco per rendersi conto di essere in una città particolare, diversa, unica… sia per come è costruita (con continue salite e discese su strade ripidissime) che per la gente che ci vive (è facile incontrare personaggi a dir poco alternativi).

un tratto di Lombard St.

un tratto di Lombard St., la strada "più inclinata del mondo"

il centro di San Francisco visto dalle Twin Peaks

il Financial District visto dalle Twin Peaks

Il primo giorno l’abbiamo dedicato alla visita dei quartieri più famosi della città, da North Beach, detta anche Little Italy, con alcuni locali storici come il Vesuvio, uno dei bar più amati dai protagonisti della Beat Generation…

il Vesuvio

il Vesuvio

…a l’Haight Ashbury, che durante gli anni ’60 fu il centro del mondo degli hippy, mecca della cultura alternativa e bohémien.

Sir al Twin Peak park

Sir al Twin Peak park

Serata del 31 (Halloween) passata nel quartiere Castro… e le foto del post precedente raccontano tutto (o quasi) 🙂

Pioggia e vento ci hanno accolto il 1° novembre ma senza scoraggiarci siamo partiti alla scoperta di Alcatraz, la prigione più famosa al mondo…

l isola di Alcatraz sullo sfondo

l'isola di Alcatraz sullo sfondo

…battello preso da Pier 33, sulla via The Embarcadero e dopo mezz’ora di navigazione eccoci sull’isola.

alcuni dei detenuti pi

alcuni dei detenuti più famosi passati per Alcatraz

Passeggiare per i corridoi del carcere sapendo che lì hanno vissuto parte della loro vita tra i criminali peggiori al mondo (tra cui Al Capone, Robert Stroud detto “the Birdman”, Alvin Karpavicz, George Kelly detto “Machine gun”), è una sensazione strana: sembra quasi di sentire ancora le loro voci, i loro respiri. 

Tinto in una cella di Alcatraz

Tinto in una cella di Alcatraz

All’arrivo, lo staff fornisce ad ogni visitatore un walkman con una registrazione dettagliata (anche in italiano) che guida le persone attraverso un tour completo nella prigione. 

Sir in una cella d isolamento

Sir in una cella d'isolamento

Informazioni, curiosità e storie del penitenziario, vengono raccontate tramite le cuffie e mostrati dal vivo all’interno delle varie sale (celle, visitors center, mensa, sale delle guardi, cortile, ecc). 

il corridoio centrale di Alcatraz

il corridoio centrale di Alcatraz, foto storica

Particolarmente avvincente il racconto dell’evasione più famosa di Alcatraz ovvero quella di Frank Morris, John Anglin e Clarence Anglin che nel 1962 riuscirono ad uscire dalle loro celle, attraverso l’impianto di ventilazione (lasciando dei manichini da loro costruiti sulle brande per cercare di camuffare il più a lungo possibile la fuga) e ad arrivare, servendosi di gommoni fatti di impermeabili, fino alla costa, dove fecero perdere definitivamente le loro tracce. A questo episodio è ispirato il film Fuga da Alcatraz, con Clint Eastwood.

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una delle celle dei fuggitivi, con il buco nell'impianto di ventilazione

Finita la visita ad Alcatraz (durata qualche ora), siamo tornati alla nostra auto, dove abbiamo trovato una brutta sorpresa: finestrino posteriore rotto e una valigia di Tinto rubata (valigia che conteneva regali e souvenir vari). 
Avevamo lasciato la macchina in un parcheggio con il parchimetro, in una zona turistica che sembrava assolutamente tranquilla. Le valigie non erano visibili dall’esterno, essendo nel bagagliaio, ma probabilmente gli adesivi sull’auto hanno attirato l’attenzione di qualche mal intenzionato, che pensava di trovare chissà cosa. 
Immediata denuncia alla polizia e ritrovamento della valigia (da cui però mancavano alcune paia di scarpe nuove e abbigliamento vario). E così, anche “l’esperienza furto” è stata fatta (avremo preferito evitarla naturalmente). 

Ultima serata negli States (con ottima cena di pesce) al Pier 39, nel quartiere Fishierman’s Wharf. 

Domani, alle 14.30, abbiamo il volo di ritorno per l’Italia. Faremo scalo a Francoforte e arriveremo a Venezia alle 17.00 di lunedì 3 novembre. Ric è già a casa da alcuni giorni, sta bene!  
E così, terminerà il viaggio USA & CANADA on the road 2008: una delle più grandi avventure della nostra vita!

Ora abbiamo bisogno di alcuni giorni (o settimane?) per metabolizzare, riordinare i ricordi e le mille esperienze vissute. Però siamo contenti, più che soddisfatti e soprattutto “pieni”: questo viaggio ci ha dato tantissimo nonostante alcuni problemi ed “esperienze negative” (che comunque bisogna accettare e fanno parte di un viaggio, o meglio, della vita stessa). Speriamo di essere riusciti a comunicarvi almeno una piccola parte di tutto ciò che abbiamo vissuto.

A breve pubblicheremo un post con tutti i numeri del coast to coast e alcune considerazioni finali. Quindi aspettate a salutarci, non è ancora finita! 🙂
Il racconto del viaggio sarà pubblicato a puntate sulla rivista bimestrale Dolce Vita, a partire da Gennaio 2009. Collegatevi al blog anche per avere eventuali info su progetti e viaggi futuri.

The trip goes on! Bless.  

underground x-ide style

underground x-ide style

Los Angeles

ottobre 30, 2008

Palme, sole, ragazze in bikini, spiagge infinite e l’oceano davanti a noi… siamo in California amici! Nella seconda città più grande d’America, L.A., the City of Angels.

grattacieli di L.A.

grattacieli di L.A.

Qui si trova la mecca del cinema, Hollywood e altri quartieri ultra famosi, palcoscenici di film e serie televisive viste in tutto il mondo. 

La famosa scritta sulle colline di Hollywood

La famosa scritta sulle colline di Hollywood

Dopo un breve giro in centro e un po’ di sano shopping, abbiamo fatto visita agli Universal Studios, una specie di micro-città interamente dedicata al mondo del cinema.   

Tinto agli Universal Studio

Tinto agli Universal Studio

Avendo solo poche ore a disposizione e ritenendo esagerato il prezzo del biglietto d’ingresso alle attrazioni principali (65 $), ci siamo limitati alla parte “esterna” del parco, piena di negozi tematici e piccole curiosità. 

negozi e locali agli Universal Studios

negozi e locali agli Universal Studios

scorcio degli Studios

scorcio degli Studios

L’appuntamento principale della nostra prima giornata a Los Angeles era un altro infatti: la partita di basket dei Lakers, una delle più forti squadre dell’NBA, dove milita tra l’altro Kobe Bryant, attualmente considerato il miglior giocatore del mondo e l’erede di Michael Jordan. 

Avevamo acquistato i biglietti tramite internet diverse settimane fa, pagandoli cari (100 $ l’uno), ma ritenendoci già fortunati: si trattava infatti della partita d’apertura della stagione, quindi particolarmente sentita dai tifosi e dall’intera città. Contro i Portland Blazers.
Ore 19.30, appuntamento al mitico Stamples Center con altri 20.000 sostenitori dei Los Angeles Lakers…

lo Staples Center di L.A.

lo Staples Center di L.A.

Hot dog, birra fresca in mano (carissima, 10 $ per 1 birra media), gadgets della squadra addosso (questi gratis, regalati dalla società) e si va! 

prima della partita

all'entrata, prima della partita

Lo stadio è una bolgia, non si tratta solo di una partita ma di un evento spettacolare. La gente balla, ride, urla… e i Lakers dominano la partita dall’inizio alla fine. Al 3° quarto Kobe “inizia a giocare” ed è show time: 20 punti in dieci minuti con tiri e giocate degne del M.V.P. della scorsa stagione. Il pubblico è in delirio. E’ una festa che dura più di due ore.

la presentazione della squadra

la presentazione della squadra

Durante un time out, le telecamere della regia interna riprendono in sequenza i vip presenti alla partita… Leonardo Di Caprio, Denzel Washington, Jack Nicholson, David Beckham e Arnold Schwarzenegger. Ovazione per tutti tranne che per l’ultimo, che qualche fischio se lo prende. Strana sensazione esser presenti ad un evento con star di questo calibro. 

Finito il match, facciamo un ultimo giro per la città, scattiamo qualche foto e ci ritiriamo in motel.
Qui si sta da Dio, 30 gradi, vento fresco e poca umidità. Big up L.A.! 

Spese del giorno
Generali: 74 $ motel, 12 $ parcheggio Studios, 8 $ parcheggio notte, 200 $ biglietti partita (tot 294 $)
Sir: 136 $ vestiti, 14 $ pranzo, 17 $ taglio capelli, 30 $ cibo e birra partita, 10 $ cena (tot 207 $)
Tinto: 210 $ vestiti, 18 $ pranzo, 30 $ cibo e birra partita, 10 $ cena (tot 268 $) 

Km percorsi: 60

Frase del giorno: Go Lakers! 
Canzone del giorno: Iris – Goo Goo Dolls

Kobe Bryant alla lunetta dei liberi

Kobe Bryant alla lunetta dei liberi

Il nostro secondo giorno a Los Angeles inizia sul molo di Santa Monica… 

il molo di Santa Monica

il molo di Santa Monica

Qui, dopo 3.800 km, termina la storica Route 66, la madre di tutte le strade. Avevamo visto e fotografato il suo inizio a Chicago, l’abbiamo incrociata e percorsa varie volte durante il nostro viaggio ma soprattutto l’abbiamo vissuta, on the road, al 100%, dall’Illinois all’Oklahoma, dall’Arizona alla California, attraverso persone, posti, musiche e odori. Una strada che attraversa gli Stati Uniti da parte a parte, per poi “perdersi” nell’oceano. Una strada che continuerà a vivere nei milioni di persone che l’hanno percorsa, e d’ora in poi, anche in noi.

Oceano Pacifico

Oceano Pacifico

Noleggiate due splendide bike-chopper, abbiamo iniziato il nostro giro sul famoso lungo mare di Santa Monica e di Venice Beach…

i nostri bolidi

i nostri bolidi

lungo mare di Venice Beach

lungo mare di Venice Beach

Qui si fa jogging, si gioca a beach volley, si va in bicicletta o sui roller blade. Ci sono anche mini palestre a cielo aperto, dove i classici Big Jim biondi sfoderano i loro muscoli.
Durante il nostro giro, abbiamo fatto anche un po’ di promozione allo sponsor del viaggio, l’X-ide, conoscendo 2 bagnini di cui pubblichiamo alcune foto per il piacere delle visitatrici del blog. 🙂 

baywatch in L.A.

baywatch in L.A.

lifeguard

lifeguard

In questo periodo non c’è molta gente che frequenta le spiagge, rispetto all’alta stagione, ma qualche temerario che faceva il bagno c’era e domani, probabilmente, tenteremo anche noi (nonostante faccia caldo l’acqua dell’oceano è sempre molto fredda). 

la spiaggia di Santa Monica

la spiaggia di Santa Monica

Dopo due ore, abbiamo riconsegnato le bici e ci siamo concessi un pranzo coi fiocchi: ricordate Bubba, l’amico di Forrest Gump, che nel film è uno specialista di gamberetti?! Bene, qui sul molo di Santa Monica c’è il Bubba Gump, un ristorante dedicato alla storica pellicola e naturalmente al sea food.  

il

il Bubba Gump

Non potevamo che ordinare i piatti della casa ovvero gamberetti cucinati e conditi in tutti i modi possibili. Very good!  

shrimp

shrimp shrimp shrimp

Un breve giro in macchina sul Palisades Park che costeggia l’oceano…

Palisades Road

Palisades Road

sull’Ocean Avenue…

palme a L.A.

palme a L.A.

…e via verso i quartieri interni della città. Visita obbligatoria a Beverly Hills, passando per Rodeo Drive (la via delle star e del lusso), Sunset Boulevard, Bel Air e infine Mulholland Drive.
Il traffico che c’è in questa città penalizza ogni spostamento e anche noi oggi abbiamo perso diverse ore sulle strade “locali” e sulle highway.

il quartiere

il quartiere che ha ispirato il fortunato telefilm

Domani mattina ci faremo qualche ora di spiaggia e mare, prima di ripartire alla volta di San Francisco, la nostra meta.

Ric è partito oggi e domani (oggi per voi che leggete) sarà a casa, in Italia. Vola in 1° classe con la British Airlines, accompagnato da un medico italiano che è venuto apposta negli States per assisterlo durante il viaggio di ritorno. Sta molto meglio e fra qualche giorno saremo di nuovo tutti insieme.

USA & CANADA on the road 2008 è quasi al termine. In certi momenti ci sembra di essere in viaggio da anni, in altri, da pochi giorni. Siamo un po’ stanchi è vero, abbiamo fatto tanta strada e vissuto esperienze che mai avremo pensato, ma non siamo per niente stufi. Abbiamo ancora 600 km da percorrere e una città meravigliosa da scoprire. Restate con noi fino alla fine di questa grande avventura.

Spese del giorno
Generali: 40 $ noleggio bici, 6 $ parcheggio molo, 10 $ parcheggio notte, 74 $ motel (tot 130 $)
Sir: 16 $ souvenir, 34 $ pranzo, 4 $ cartoline, 12 $ cena (66  $)
Tinto: 3 $ cartoline, 34 $ pranzo, 12 $ cena (tot 49 $) 

Km percorsi: 120

Frase del giorno: Stupid is as stupid does!  
Canzone del giorno: To live and die in L.A. – Tupac

L.A. by night

L.A. by night